Domani concorso generale di Ginnastica artistica. Noi tifiamo per Kieran Behan.
Perché Kieran Behan sia alle Olimpiadi, tra l’altro per la seconda volta, è un mistero. A dire la verità, è addirittura un mistero che riesca a muoversi bene, secondo alcuni dei tanti medici che lo hanno visto in gioventù. Ne ha visti tanti, dai 10 anni in poi, quando gli fu scoperto un tumore nella coscia. Benigno, e in fatti fu rimosso. Ma durante l’operazione qualcosa andò storto, furono toccati dei nervi che non dovevano essere toccati e che lasciarono paralizzato il piccolo Kieran. «Non camminerà mai più». Figuriamoci praticare la ginnastica, cosa che già faceva. Eppure con pazienza, l’aiuto degli irlandesissimi genitori (lui è nato a Londra in realtà) e tanti esercizi, in due anni non solo abbandonò la sedia a rotelle, ma riuscì anche a riprendere la ginnastica.
Durò poco. Durante un allenamento cadde dalla sbarra, riportando una lesione cerebrale e danni all’interno dell’orecchio, là dove si comandano equilibrio e coordinazione. La sedia a rotelle era ancora lì che lo aspettava. «Non riuscirà mai più a muoversi bene». Altro che “mai più”. Lui ha dovuto imparare tutto da capo, a partire dalle cose più semplici, per recuperare la coordinazione motoria di base. Ha ripreso a camminare e dopo tre anni, tanto ci è voluto per tornare a sentirsi normale, ha addirittura ripreso a praticare ginnastica. Un mistero secondo i medici che con certezza stavolta avevano detto che non sarebbe riuscito a camminare, figuriamoci a fare sport. Invece eccolo lì. Ad allenarsi, a migliorare ancora, giorno dopo giorno, fino a calcare le scene internazionali dal 2010. Pronto per i campionati europei. Se non fosse che stavolta a rompersi furono entrambi i legamenti crociati…
Che volete che sia, per uno che in teoria era rimasto paralizzato per sempre già due volte? Se non sono gli Europei, saranno i Mondiali. E poi, a 24 anni, le Olimpiadi, a Londra, la città dove è nato, ma fiero di gareggiare per l’Irlanda. La terra dei genitori, che ha sempre sentito sua. Un mistero. Il podio è rimasto lontano, ma già c’era abbastanza per essere soddisfatti. La vita, però, ha insegnato a Kieran che si può sempre migliorare. E così ha fatto per 4 anni. «Ho lavorato sulla nutrizione, ho perfezionato tutti i miei movimenti e la mia forza. Mi sono trasferito vicino alla palestra così riduco i tempi degli spostamenti e posso allenarmi di più. Ho posto le basi per il mio futuro. Da ginnasta, da grande ginnasta. Sono più forte di 4 anni fa». Vero.
Nel frattempo ha ottenuto medaglie europee e vittorie mondiali. Inseguendo Rio, perché «Ai Giochi di Londra ho provato la più grande scarica di adrenalina della mia vita. Avevo già fatto Europei e Mondiali, ma le Olimpiadi sono un’altra cosa. Non riesco a spiegarlo». Figuriamoci, i medici ancora non riescono a spiegarsi come faccia a parteciparvi. A Rio può addirittura vincere. «Molte persone mi dicono che la mia storia è stata fonte d’ispirazione per loro. Mi dicono che pensano a me se hanno problemi di qualsiasi natura. Ciò ispira e mi motiva a fare ancora meglio. Voglio aiutare le persone a imparare a sentirsi orgogliose di loro stesse».
No, perché Kieran Behan sia alle Olimpiadi, tra l’altro per la seconda volta, non è un mistero.