L’Italia è intenzionata a chiedere il rinvio dei Mondiali di Sci Alpino di Cortina 2021 al 2022. Finirebbero quindi subito dopo i Giochi invernali di Pechino 2022. Difficile che la FIS accetti così presto, ma evidentemente il rischio di avere Mondiali senza pubblico è giudicato superiore a quello di finire fagocitati dai Giochi cinesi, che avranno neve italiana. Particolare la storia dei due eventi. I primi Giochi olimpici invernali sono quelli del 1924 di Chamonix (riconosciuti come tali solo nel 1925), i primi Mondiali di sci sono quelli del 1931 a Murren.
L’anno dopo, nel 1932…
….i Mondiali di sci alpino si tengono a Cortina dal 4 al 6 febbraio. Si chiamano “concorso internazionale”, ma sono dei veri e propri campionati del mondo. In contemporanea con i Giochi olimpici di Lake Placid, che si svolgono dal 4 al 15 febbraio. Possibile? Sì, perché lo sci alpino non fa ancora parte del programma olimpico, ci sarebbe entrato solo nel 1936. A Lake Placid, invece, si gareggia nel Bob, pattinaggio (di figura e di velocità), hockey, combinata nordica, salto con gli sci e sci di fondo.
Paula Wiesinger
Il 4 febbraio, nello stesso giorno della cerimonia inaugurale di Lake Placid 1932, l’italiana Paula Wiesinger diventa campionessa del mondo di discesa libera a Cortina. L’anno prima aveva vinto i campionati italiani a Roccaraso con un paio di sci di fondo di due metri e venti centimetri, lei che era alta un metro e sessanta. I genitori la volevamo maestra elementare, lei, bolzanina, si vedeva campionessa di nuoto. Aveva già vinto 11 gare quando alcuni amici la portarono in quota. Sull’acqua, quando diventa neve, andava molto meglio.
Farà una grande carriera, anche come alpinista, insieme al marito. Una volta salvò due amici, feriti sulla Marmolada, facendo da capocordata sulla roccia ghiacciata. Lo ricordava come il momento più duro della sua vita. Il più bello? “La vittoria a Cortina nel 1932”. Anche a Lake Placid, dopo la cerimonia inaugurale alla presenza di Franklin D. Roosevelt, ancora “solo” governatore dello stato di New York, la stella fu una donna: Sonja Henie, pattinatrice e poi attrice. E grandi personaggi come Eddie Eagan, di cui vi abbiamo già raccontato.
La solitudine di Delago
L’Italia fece il meglio possibile, chiudendo senza medaglie, a causa di molte difficoltà logistiche. Nella 50 km di fondo, a causa del maltempo, almeno un terzo degli iscritti abbandonò la competizione, che si svolgeva a cronometro. L’ultimo pettorale era di un italiano, Giovanni Delago, che percorse gli ultimi dieci chilometri nella bufera e senza rifornimenti: anche gli addetti al percorso avevano abbandonato la pista. Il migliore fu il torinese Teofilo Rossi di Montelera, rampollo della famiglia proprietaria della “Martini & Rossi”, quinto nel bob a quattro e sesto in quello a due.
Lo sci alpino…
…fece la sua comparsa ai Giochi invernali a Garmish nel 1936 (e anche lì quante storie, come questa…), ma solo con due prove di combinata. Anche quell’anno si tennero, non nelle stesse date, i Mondiali. Che dopo la guerra iniziarono a tenersi a cadenza biennale, negli anni pari. Nell’anno olimpico, chi vinceva le gare dei Giochi veniva considerato campione del mondo. Tutto ciò fino al 1980. Poi, dopo l’edizione del 1982 di Shladming, i Mondiali successivi si tennero a Bormio nel 1985, saltando il 1984 e passando a disputarsi negli anni disparti. Unica eccezione, l’edizione in Sierra Nevada nel 1996. Nel frattempo però anche i Giochi invernali avevano cambiato collocazione, alternandosi con i Giochi estivi e quindi non ci fu alcuna sovrapposizione.