Tra le prime cose da fare dopo aver visto “The Last Dance”, naturalme c’era rivedere “The Last Dance”. E tra le tante cose non messe a fuoco nella prima visione, ce n’è stata una che ha acceso una lampadina. Avviene in episodio 7, quando Jordan, e siamo nel 1998, si ferma a chiacchierare negli spogliatoi con un ragazzo sulla sedia a rotelle. Con loro c’è anche Scott Burrell, il compagno di squadra che viene costantemente tiranneggiato perché si allena troppo morbidamente. Bè, la lampadina s’è accesa sul nome di quel ragazzo, che era stato compagno di squadra di Burrell al college. E’ Steve Emt.
Chi è
Steve Emt è nazionale americano paralimpico di curling. Ha perso l’uso delle gambe in seguito a un incidente automobilistico che nel 1995 gli ha distrutto il midollo spinale. Non ha mai abbandonato lo sport. Prima di essere trasformato in un protagonista del curling, ha praticato ciclismo e atletica paralimpica, nel 2010 ha partecipato anche alla maratona di New York. “Quella mezz’ora con Michael Jordan ha influenzato in modo straordinario la mia vita. Non lo dimenticherò mai”.
Non era e non sarebbe stato il primo contatto di Jordan col mondo paralimpico. La vera lampadina, infatti, s’è acccesa lì, riportando alla mente un episodio che invece è totalmente fuori da “The Last Dance” (come tanti altri, d’altronde non si potevano certo fare 50 puntate, anche se…). Un’altra storia
La storia
E’ la storia di Eric Barber, che nel 1987 aveva 16 anni ed era anche lui sulla sedia a rotelle. Era nato con la scoliosi e aveva perso l’uso delle gambe a 3 anni. Scrisse alla redazione di un programma della NBC chiamato “Sports Fantasy”, chiedendo di sfidare in uno contro uno Michael Jordan e ponendo una sola condizione: che la sfida si sarebbe svolta in carrozzina. Jordan accettò, anche se forse pose una condizione anche lui, chissà. C’era una coca cola in palio. “Posso vincere – scrisse Barber alla NBC – aggirandolo perché so usare la carrozzina e prendendo più rimbalzi di lui, avendo quindi più possessi”.
La sfida
Barber andò in vantaggio 16-4, poi subentrò la parte competitiva di Jordan. Che nel frattempo aveva studiato l’avversario, preso le misure con la carrozzina, e iniziò la rimonta. Alla fine vinse Barber 18-14. “Ha usato le sue abilità nel basket – raccontò poi – ma non è riuscito a gestire al meglio l’ostacolo della carrozzina. In fondo, è quello che ha sempre fatto lui sul campo da basket: approfittare delle sue capacità superiori”. Risate generali, anche di Jordan.
Anche Eric Barber, come Steve Emt, è nazionale paralimpico degli Stati Uniti, ma non ha mai abbandonato il basket e ha vinto due medaglie di bronzo olimpiche.
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