Ho aperto un blog, ma mi sembra ancora presto per definirmi blogger. Ho scritto cinque libri, ma di sicuro non mi sento uno scrittore. Sono speaker di Roma Radio, la radio ufficiale della As Roma, ma faccio cose anche per Roma TV. Sono allergico alle definizioni, oltre che alla polvere e alle graminacee, ma ho lavorato al quotidiano Il Romanista per guadagnarmi una definizione che non posso e non voglio contestare. Giornalista sportivo. Era la risposta che davo sempre quando da piccolo mi chiedevano cosa volessi fare da grande. Forse ho bruciato le tappe, perché giornalista lo sono diventato, ma grande non credo. Infatti penso ancora molto più alle cose che vorrò fare piuttosto che a quelle che ho fatto, motivo per cui qui non metterò certo il mio curriculum vitae. Chi mi conosce lo sa e gli altri spero che mi conosceranno anche attraverso questo spazio.
Adoro i giochi di parole e anche le parole dei Giochi, infatti parlerò spesso di Olimpiadi. Altre definizioni che odio sono “vincente”, “perdente” e “il più grande di sempre”. Oggi che non mi chiedono più cosa voglio fare da grande, la domanda che mi fanno più spesso è “Ma tu sei più tifoso della Roma o della Virtus?”. La frase che non sopporto è “Dai che è finita!” se sto al km 35 di una maratona. Ecco, “maratoneta” è una definizione che mi piace. Ne ho corse 27 e non mi voglio fermare. Insomma, sono fortunato: lo sport, che considero una delle più alte espressioni dell’uomo, è sia il mio lavoro sia il mio svago. Non esiste disciplina sportiva che non abbia visto, praticato o di cui non abbia scritto almeno una volta. E non mi voglio fermare.
Ora basta però, perché se su internet scrivi cose troppo lunghe poi non ti legge nessuno. Spero di ricordarmelo sempre nel blog, ma non garantisco.